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Photo by Erik Drost / CC BY

La “promessa” di LeBron James


Andare a scuola è un’opportunità che può fare un’enorme differenza in Akron, Ohio. Significa togliersi dalla strada, avere un obiettivo, una chance a un futuro stabile. O anche solo la differenza tra essere un bambino con la fame e uno con la pancia piena. Lo sa bene LeBron James che ad Akron ci è cresciuto e che da Akron a suo tempo è scappato. Non ha però abbandonato la sua città, anzi. James ha infatti appena portato a termine un’impresa che se con il basket non ha niente a che fare, con l’essere campioni sì: aprire una scuola per studenti a rischio, ovvero quei bambini che per ragioni economiche e sociali rischiano di fallire nell’attività scolastica e abbandonare gli studi.

Si chiama I PROMISE e James ne ha inaugurato il primo anno accademico in assoluto subito prima di lasciare di nuovo l’Ohio in direzione California – Los Angeles Lakers. Per ora la scuola ha accolto 240 bambini di terza e quarta elementare ma entro il 2022 avrà studenti dalla prima elementare alla terza media. Saranno più di mille in tutto.

Tutto quello che questi ragazzi stanno vivendo, le droghe, le violenze, i fucili, tutto ciò che stanno passando da bambini, io lo so.

Lebron James è uno di quegli atleti che si spendono apertamente e in privato per la propria comunità. Esponendosi in prima persona su temi di pubblico interesse o pagando in segreto le tasse universitarie di studenti in difficoltà. Questa volta, attraverso la sua Lebron James Family Foundation, ha voluto fare qualcosa di tangibile per i ragazzi che sono oggi come lui era un tempo e per le loro famiglie. Lo stesso James, infatti, come ricorda il New York Times, è stato uno studente a rischio: in quarta elementare ha saltato ben 16 settimane di scuola.

“Conosco questi ragazzi, in pratica più di quanto non conoscano loro stessi, ho camminato per le stesse strade, ho guidato le stesse strade su cui pedalano, ho attraversato le stesse emozioni, le buone e le cattive, le avversità. Tutto quello che questi ragazzi stanno vivendo, le droghe, le violenze, i fucili, tutto ciò che stanno passando da bambini, io lo so”, ha dichiarato LeBron James in un video sul sito di Uninterrupted, la sua piattaforma multimediale.

Per me essere in una posizione, dove ho le risorse, ho le finanze, ho le persone, ho la struttura e ho la città intorno a me…perché no? perché no?… è una gran cosa poter aiutare i giovani, poter aiutare il prossimo Barack o Michelle Obama (…), il prossimo LeBron James o la prossima Serena Williams, questa è un’incredibile opportunità”.

Una grande opportunità è anche quella che James sta dando ai suoi studenti, scelti proprio tra bambini che erano rimasti indietro nei risultati scolastici rispetto ai propri coetanei – come spiega Keith Liechty, trade d’unione tra la fondazione del campione e l’Akron Public School. La scuola di James è stata realizzata infatti in collaborazione con il sistema scolastico pubblico in modo che i curricula seguiti siano gli stessi. Ci sarà tuttavia una giornata scolastica più lunga (dalle 9 alle 17) e un anno accademico prolungato, dal 30 luglio al 17 maggio con sette settimane di campo estivo dedicato alle scienze.

Voglio che ogni bambino che cammina in questa scuola sia ispirato, che ne esca con qualcosa.

Il maggior numero di ore è quello che dovrebbe permettere agli studenti di recuperare, ma anche dare loro l’occasione di fare sport e di aver garantiti colazione, pranzo e snack per praticamente tutto l’anno. Sono molti infatti i bambini negli Stati Uniti che non mangiano se non a scuola: 13 milioni come ben spiegato sul sito del programma Feeding America. Una realtà che d’estate si trasforma in un’emergenza che I PROMISE vuole evitare grazie all’apertura prolungata e all’esistenza del campo estivo.

Ogni bambino ha ricevuto una bicletta e un casco per essere autonomo nel raggiungere la scuola e gli studenti che si diplomeranno in tempo vedranno pagate le loro tasse, qualora decidessero di frequentare l’Università di Akron. Gli studenti, infine, beneficeranno di figure di supporto educativo ma anche emotivo, mentre i loro genitori potranno frequentare programmi di aiuto per la ricerca di un lavoro e corsi educazione continua per adulti.

Quello che io voglio che accada, è che ogni bambino che attraversa quella soglia – dai 240 bambini con cui cominciamo ora, di terza e quarta elementare, fino alla classe del 2022 quando avremo tutte e otto le sezioni aperte -, voglio che ogni bambino che cammina in questa scuola sia ispirato, che ne esca con qualcosa”.