Attirare l’attenzione sui problemi che i fratellini e le sorelline di bambini affetti da tumore devono affrontare e sull’impatto che una diagnosi del genere ha sull’intera famiglia, ma anche manifestare al mondo un dolore troppo profondo per tenerselo dentro. Ecco perché la signora Kaitlin Burge, che vive con suo marito e tre figli piccoli nei dintorni di Dallas, in Texas, ha deciso di condividere su Facebook alcune terribili, emozionanti immagini in cui il suo primogenito Beckett, 4 anni, vomita nel water mentre la sorellina Aubrey, 5 anni, lo sorregge. Come didascalia alle strazianti foto dei bambini, la mamma ha scritto: “Questo è il tumore pediatrico. Prendere o lasciare”.
Beckett ha ricevuto una diagnosi di leucemia linfoblastica acuta nell’aprile 2018, e da allora è stato sottoposto a diversi cicli di chemioterapia. La leucemia linfoblastica acuta è un tumore del sangue a rapida progressione che inizia quando i linfociti, un sottotipo di globuli bianchi, vanno incontro a livello del midollo osseo a trasformazione neoplastica, con conseguente moltiplicazione incontrollata e progressivo accumulo. Ciò comporta il blocco della normale produzione di cellule ematiche con conseguente grave compromissione della produzione di globuli rossi, bianchi e piastrine. Una volta aumentate, queste cellule possono invadere i linfonodi, la milza, il fegato e il sistema nervoso centrale. L’aggettivo “acuta” è utilizzato per indicare il rapido decorso della malattia, che rappresenta la neoplasia più diffusa in età pediatrica.
In un breve video pubblicato sui social network e ripreso dalla CNN la signora Burge spiega: “In questi casi l’attenzione dei genitori fatalmente è concentrata sul figlio malato e gli altri ne soffrono, si sentono abbandonati: le persone che non vivono questo dramma non si rendono conto di quanti sacrifici fanno questi bambini. Quando Beckett era in ospedale la nostra famiglia è stata divisa: Audrey e la sorellina piccola le abbiamo dovute mandare a vivere dai nonni. Io e mio marito eravamo a pezzi, stanchissimi e la nostra relazione ne ha molto sofferto. E poi perdi gli amici, perdi tutto: non puoi avere un figlio grave in ospedale e vivere la tua vita fuori come facevi prima”.
Le persone che non vivono questo dramma non si rendono conto di quanti sacrifici fanno questi bambini.
Appena Beckett è tornato a casa dall’ospedale, la sorellina maggiore Audrey ha spontaneamente assunto un ruolo protettivo, di caregiver. Le foto postate dalla mamma su Facebook – che rapidamente hanno fatto il giro del mondo, divenendo “virali” – vogliono mostrare una dolorosa routine: “Ricordo bene quella mattina. Mentre giocavano in cameretta ancora in pigiamino, Beckett ha detto alla sorellina Audrey: Mi fa male la pancia! Lei sapeva che questo è uno dei primi sintomi di un attacco di nausea e vomito, così lo ha direttamente accompagnato in bagno”, spiega la signora Burge.
Uno degli effetti collaterali della chemioterapia è infatti l’emesi (nausea e vomito) che però – come da linee guida (queste sono quelle dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica che nel nostro Paese vanno prese come punto di riferimento) – può e deve essere contrastato con una corretta terapia anti-emetica. Sono infatti disponibili da anni farmaci in grado di diminuire fortemente o addirittura far scomparire del tutto questo grave sintomo, ma non sempre gli ambulatori oncologici prestano a questo aspetto la dovuta attenzione.