“Inaspettato. Questo è quello che voglio vi ricordiate”. Ha esordito così Sef Scott, uno studente di 17 anni, diplomando alla Plano Senior High School, in Texas. Durante la cerimonia di consegna dei diplomi ha preso parola e nella sua toga rossa ha sorpreso tutti, raccontando se stesso, parlando dell’inaspettato e del futuro.
Potrebbe non sembrare una cosa insolita: uno studente che parla durante la consegna dei diplomi nella sua scuola. Ma Sef è un ragazzo autistico che soffre di disturbi dell’apprendimento e della comunicazione sociale. Parlare davanti a così tanta gente è inaspettato sia per lui, sia per chi lo ascolta. Per riuscirci, racconta, ha lavorato frase per frase al discorso con l’aiuto della madre e del fratello Sam, sopravvissuto a un tumore al cervello a nove anni.
“Volevo far sentire la mia voce”, dice Sef.“ Sapere che io volevo essere ascoltato immagino sia inaspettato per voi. Davanti a me vedo atleti, musicisti, studenti, in mezzo a timidi solitari o a pagliacci di classe. Molti di voi fanno parte di più di una di queste categorie. Ma allo stesso tempo tutti noi abbiamo qualcosa che ci rende unici”. Un elemento unisce tutti i giovani con il tocco rosso in testa presenti in quella sala. Tutti ce l’hanno fatta, sostiene Sef, che lascia spazio anche all’ironia: “Sì, io soffro di autismo ma sono anche un sapientone. Inaspettato giusto?”.
Ha parlato per sei minuti senza quasi mai fermarsi, nemmeno quando la platea lo applaude all’unisono, tanto da coprire le sue parole. Incita tutti a fare l’inaspettato nella vita di tutti i giorni. Perché in questo modo, senza troppi sforzi, si può migliorare la giornata di qualcun altro, regalando un momento di felicità a chi sta peggio. “Avete comprato due mesi in anticipo dei biglietti per un concerto ma poi è successo qualcosa che non vi permette di andare. Perché non regalare i vostri biglietti a un’organizzazione come Hope Kids, permettendo a una famiglia con un bambino malato di andare al posto vostro? Sarebbe inaspettato ma li renderebbe felici”.
Si rivolge ai suoi coetanei e ai compagni in modo sincero, parlando di futuro, di sogni e di coraggio.
Per Sef ci sono tre categorie di persone: quelle che hanno già tracciato a penna il loro futuro e sanno quello che vogliono; quelle che vivono la vita alla giornata, affrontando ogni momento senza pianificare nulla; e tutti gli altri, che stanno in mezzo a questi due modi di vivere. Qui arriva la parte veramente inaspettata del suo discorso, che per molti sarà stato d’ispirazione, e per altri risuonerà a lungo nella mente.
“Le scelte che farete domani sono quelle che volete fare o quelle che la gente attorno a voi si aspetta facciate? Chiedetevelo. E se non sono quelle che volete fare fermatevi. Non seguite i sogni di qualcun altro. Non perdete tempo in qualcosa che non avete mai voluto. Fate l’inaspettato. È la vostra vita quella che state vivendo, non quella di qualcun altro. Quindi fate quello che vi soddisfa. Non abbiate paura del futuro o di ciò che non conoscete. Sarà inaspettato? Sì, lo sarà. Perché forse non condividete i sogni o i desideri della gente che amate. Ma questo non lo rende sbagliato. Ricordate: se voi state seguendo le orme di qualcun altro arriverete solo dove gli altri vogliono che voi andiate. Siate l’inaspettato come me. Fate l’inaspettato per fare del bene degli altri. Vivete l’inaspettato per la vostra felicità”.