×
Photo by Giovanni Barbato /

Torino, le voci della protesta degli ambulanti del Balon


La strada è tutta, da un capo all’altro, una sola bottega di rigattieri all’aria libera…”. Le parole di Edmondo De Amicis ben si adattano allo storico mercato delle pulci del Balon di Torino. E sembrano essere una buona guida tra la protesta degli ambulanti del cosiddetto “Suq del libero scambio”, una porzione del mercato che a breve potrebbe essere spostata, iniziata lo scorso gennaio.

Tutto è cominciato il 27 dicembre, quando la giunta comunale ha deliberato in favore dello spostamento di questo segmento di mercato in risposta alle numerose sollecitazioni da parte di alcune associazioni operanti nel quartiere. In risposta, dal 19 gennaio, i 367 ambulanti del suq portano avanti una semplice protesta: continuano a svolgere regolarmente la propria attività come ogni sabato,  presidiando la zona sin dal venerdì sera.

 

Tanti, non avendo un lavoro, raccattano nel bidone della spazzatura quello che trovano e provano a venderlo, così è nato questo mercato e permette di vivere a tante persone”, dice Niccolò, un ambulante che da ormai sei anni dorme nei dormitori comunali. “Ho bisogno per fare la spesa, di fare il Balon”, racconta invece Vittoria, 74 anni che fra alti e bassi della sua vita porta avanti da sempre una storia molto lunga con questo mercato.

Balon

E le storie personali che si intrecciano con il Balon sono davvero tante, quante almeno quelle legate agli oggetti che si possono trovare fra queste vie.Qua si trova di tutto, anche cose legate alla storia, foto della guerra, cartoline degli innamorati, cose che sarebbero state buttate nella spazzatura. Quando mi trovo davanti a un sacco di immondizia così, mi chiedo perché questa gente ha buttato questa ricchezza sentimentale”, dice Idris, in Italia da 12 anni e che sin dal suo arrivo vive grazie al Balon “che è nel mio cuore, come la città di Torino, che è la mia madre”.

Nei mesi scorsi sono state proposte e approvate alcune soluzioni che però non mettono d’accordo tutti e ad aprile la prefettura ha stabilito che entro giugno dovrà avvenire lo spostamento.

Quando mi trovo davanti a un sacco di immondizia così, mi chiedo perché questa gente ha buttato questa ricchezza sentimentale.

Ora che è ancora possibile abbiamo voluto catturare le voci degli ambulanti, che si intervallano, in questo documentario sonoro, con le descrizioni che lo scrittore Edmondo De Amicis riporta nel suo libro “Le tre capitali. Roma, Firenze, Torino”, edito nel 1898. “Un’esposizione grandiosa e compassionevole di miserie” in cui lo scrittore si addentra e con un occhio quasi cinematografico ci presenta gli scenari e i personaggi che abitavano quelle stesse vie in cui ancora oggi si svolge lo stesso mercato. “Accanto a ciascuna delle cento rigattiere, che formano quell’interminabile bazar di cenci e di tritumi, siede il venditore meditabondo, appoggiato alla sua carretta, in atteggiamento filosofico, cogli occhi fissi sulle rovine da cui ricava la vita”.

Balon

Questo audiodocumentario vuole essere una testimonianza di una delle realtà che convivono all’interno del mercato del Balon e in generale del quartiere Aurora. Una zona di Torino che porta al suo interno numerose complessità che si ritrovano anche nella questione dello spostamento del mercato.

Tale diatriba può sembrare piccola e locale, ma in è in realtà rappresentativa di situazioni comuni a molte città d’Italia in cui oggi le parole riqualificazione e degrado guidano politiche che spesso si rivelano miopi nell’affrontare un problema di disagio sociale molto più complesso e molto più ampio.