Un’eredità da 15.000 euro, universale e incondizionata, destinata a tutti i giovani che compiono diciotto anni e finanziata con un’imposta progressiva sulle successioni e le donazioni. È questa l’ultima di una serie di quindici proposte – ispirate al lavoro dell’economista Anthony Atkinson – avanzate di recente dal Forum Disuguaglianze e Diversità (ForumDD) per aumentare la giustizia sociale.
Perché, come ha spiegato a Senti chi parla Elena Granaglia, docente di Scienza delle Finanze all’Università Roma 3 e membro del Comitato promotore del Forum, “non basta occuparsi solo in senso astratto di disuguaglianze, bisogna anche occuparsi di politiche che possano ridurle”.
Quella di dare 15.000 euro a tutti i diciottenni è però una proposta che fa discutere. Quando abbiamo pubblicato il nostro articolo con l’intervento di Granaglia, ad esempio, il primo commento ricevuto via Twitter è stato il seguente: “Così più della metà dei neo-diciottenni dopo un mese se li saranno bevuti, gli altri dopo tre mesi avranno un iphone nuovo e zero soldi. Nessuno di loro pensa al futuro”.
Tra i detrattori di questa proposta, infatti, molti ne criticano l’incondizionalità: l’assenza di vincoli relativi alle spese effettuabili dai ragazzi con la somma ricevuta ‘in eredità’. Una caratteristica, questa, che la stessa Granaglia riconosce come “contraria al senso comune”. Perché, ad esempio, non vincolare quei soldi all’istruzione?
Se ti dessero 15.000 euro e ti dicessero che puoi spenderli come e quando vuoi, cosa ci faresti?
C’è un motivo molto chiaro dietro questa scelta: “Crediamo che un trasferimento non condizionato sia coerente con il valore che attribuiamo alla libertà e alla responsabilità individuale dei giovani e delle giovani: accrescerli è il nostro obiettivo, anche eliminando gli alibi che vengono dalla fissazioni di condizioni”, si legge infatti nella risposta data dall’account Twitter del ForumDD al commento citato in precedenza.
Veramente i ragazzi sprecherebbero questo capitale? O saprebbero come investirlo? Per scoprirlo, abbiamo contattato alcuni neo-diciottenni provenienti da aree diverse del nostro Paese, sia del Nord sia del Sud Italia, e abbiamo chiesto loro: “Se ti dessero 15.000 euro e ti dicessero che puoi spenderli come e quando vuoi, cosa ci faresti?”
Ovviamente il gruppo di ragazzi che ha risposto al nostro appello non può in alcun modo essere considerato un campione rappresentativo della popolazione potenzialmente interessata dalla proposta del ForumDD. Tuttavia, le risposte ottenute offrono qualche spunto di riflessione.
Ad esempio, l’impressione è che non sia vero che i giovani non pensano al loro futuro. Nella maggior parte dei casi, infatti, le risposte che abbiamo raccolto riguardano possibilità legate a una progettualità personale, come il frequentare l’Università o il fare un’esperienza all’estero. Alcuni di loro, poi, ne parlano direttamente in termini di investimento.
Un altro elemento comune a molte risposte è la propensione a voler vivere delle esperienze, piuttosto che acquistare oggetti o servizi. Certo, c’è anche chi sogna un automobile, la patente, dei vestiti di marca o una cena in un ristorante stellato, ma la maggior parte dei diciottenni intervistati indica tra i primi desideri, ad esempio, quello di fare un viaggio.
Vogliamo una misura che ampli la libertà di scelta dei singoli.
In questa luce diventano più evidenti i vantaggi che il Forum vede associati a un’eredità di natura incondizionata (oltre che universale) e di un approccio anti-paternalistico che lasci ai giovani la libertà di scegliere come spendere la somma in oggetto. “Vogliamo una misura che, nello spirito di Amartya Sen, ampli la libertà di scelta dei singoli”, ha sottolineato Elena Granaglia.
In gioco, quindi, non c’è solo una potenziale redistribuzione della ricchezza. Se, come sostenuto proprio dall’economista Premio Nobel Amartya Sen, uno degli intenti delle politiche formative dev’essere quello di combattere l’insicurezza personale, in un’ottica di attitudine all’indipendenza, è evidente che una proposta come quello avanzata dal ForumDD ha come obiettivo fare anche questo: coltivare la responsabilità individuale.
Dare ai giovani che entrano nell’età adulta una dotazione minima di capitale significherebbe dare loro la possibilità di scegliere in libertà. Di scegliere di non accettare il primo lavoro che gli viene offerto, di coltivare una passione, di andare a studiare all’estero o di prendersi un anno sabbatico e fare volontariato in Africa. Ovviamente, significherebbe anche dare loro la possibilità di sbagliare, di compiere scelte che si riveleranno fallimentari e di doversi poi assumere le responsabilità di tali scelte. Ma in fondo anche questo significa diventare adulti, no?