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Photo by PROCarlo Mirante / CC BY

L’impegno del Ministro Galletti a catturare chi incendia l’Italia


L’Italia brucia da giorni e le fiamme sembrano non dare tregua. Brucia la Campania, brucia la Sicilia, bruciano la Puglia e la Calabria. Vanno a fuoco anche il Lazio, la Toscana, la Liguria, il Piemonte. Come in una reazione a catena, le fiamme si propagano ogni giorno, da sud a nord e viceversa, senza risparmiare nessuna regione.

La reazione del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti è stata immediata: “Quello che mi preoccupa, oltre allo stato degli incendi, è la dolosità. Questo voglio dirlo con fermezza. Noi faremo di tutto per catturare i colpevoli”.

Se è giusto affermare che parte degli incendi sono dovuti alle condizioni meteorologiche causa di secchezza e siccità, è importante sottolineare che molti altri sono invece di originare dolosa. Proprio questo è il nocciolo della questione. Quello che tutti si chiedono, oltre all’identità dei piromani, è il motivo che li spinge a mandare a fuoco grandi aree verdi, parchi nazionali e riserve naturali. Per loro, nessuno sconto da parte del ministro: “Una cosa voglio dire ai piromani e a tutti coloro che si sentono autorizzati a trattare male il nostro ambiente. Noi oggi abbiamo un impianto legislativo fortissimo. Abbiamo introdotto gli ecoreati, il delitto di disastro ambientale che comporta una pena di oltre vent’anni di carcere. Questo è un delitto abominevole. I piromani vanno perseguiti“.

La legge n. 68/2015 a cui si riferisce Galletti è una legge che funziona. Secondo i dati resi pubblici da Legambiente infatti, nel 2016 la normativa ha permesso il sequestro di 133 beni per un valore di 15 milioni di euro circa e la sanzione di 574 ecoreati (in media più di uno e mezzo al giorno). Tra i nuovi delitti identificati dalla legge vi è anche quello di disastro ambientale. Una delle regioni più a rischio è la Campania che in queste ore è afflitta da un incendio che sta inghiottendo parte del Parco Nazionale del Vesuvio. “Napoli non si merita questo. Noi del ministero staremo vicini ai cittadini. Questa situazione mi angoscia“, confessa Galletti.

Una situazione preoccupante non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico. Gli stessi operatori turistici infatti si dicono preoccupati perché gli incendi delle ultime ore stanno mettendo a rischio i guadagni della stagione estiva.

La priorità sta ora nell’identificare i responsabili di questi disastri ambientali. Tra le varie reazioni nel mondo dell’informazione vi è quella di Roberto Saviano che, in un video pubblicato nel suo profilo Facebook, avanza la sua interpretazione sui roghi delle ultime settimane. “Negli anni il Vesuvio è diventato un’immensa discarica. Ci sono lamiere, plastica, tessuti, rifiuti di ogni tipo. Ma di questo se ne parla pochissimo. Si approfitta del caldo dell’estate per bruciare. Più bruci, più guadagni posto. Si brucia per dare spazio alle discariche. Tutto questo si aggancia esattamente alla sintassi della terra dei fuochi. Non dobbiamo usare più la parola piromane come se fosse un delirio psicotico quello che ha spinto queste persone a incendiare il Vesuvio. Il Sud intero sta bruciando. Mancano i mezzi e un piano di intervento. Tutto è lasciato al coraggio e all’iniziativa dei vigili del fuoco, alla protezione civile“.

Il loro sforzo e il loro lavoro tuttavia non bastano. L’intervento dello Stato è decisivo perché, come sostiene Saviano, i responsabili di questi roghi sono da ricercare all’interno del tessuto sociale della criminalità organizzata. “Per legge, quando un territorio prende fuoco, su questo per quindici anni non si può più edificare. Quando le mafie vengono a sapere che il comune sta dando concessioni edilizie e sta rendendo quel territorio edificabile, lo vanno a bruciare. Per evitare che succeda questo quindi l’unica soluzione è quella di negoziare, di pagare queste persone. Il Sud prende fuoco e come al solito la politica non sa rispondere a tutto questo. Le balle e i luoghi comuni sui roghi continuano a circolare. Approfondire e capire è l’unica cosa che ci rimane“.

Fortunatamente siamo ancora lontani dalle cifre del 2007, l’anno peggiore in cui bruciarono centomila ettari di boschi, ma ciò non toglie la necessità di intervenire con misure ancor più aspre e puntuali verso i responsabili di questi “crimini” contro l’ambiente.

Qui è possibile visualizzare una cartina che localizza gli incendi registrati negli ultimi sette giorni e le segnalazioni recenti. Si tratta di un progetto di hacking civico dal nome “Italia a fuoco” che ha lo scopo di raccogliere e condividere notizie e segnalazioni riguardanti i roghi che mettono in ginocchio la nostra penisola.

Qui il discorso del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.