“Un paio di mesi fa siamo entrati in una fase importante per la storia di questo Paese: finalmente stavamo iniziando ad ascoltare le donne sui modi in cui le azioni degli uomini influiscono su di loro. Questo momento era atteso da tempo. Ero eccitato e speravo che avrebbe prodotto un vero cambiamento, che avrebbe reso la vita migliore per le donne di tutto il Paese. Poi il discorso ha toccato anche me. Nelle ultime settimane alcune donne si sono fatte avanti per raccontare di come si sono sentite influenzate dalle mie azioni. Ero scioccato. Ero arrabbiato. Ma rispondendo alle loro affermazioni ho voluto anche essere rispettoso, perché tutte le donne meritano di essere ascoltate e le loro esperienze di essere prese seriamente“.
Queste le parole pronunciate da Al Franken, senatore democratico statunitense, accusato da otto donne di molestie sessuali. Il 7 dicembre, nel suo ultimo discorso al Senato, Franken ha così annunciato le sue dimissioni dopo che 33 colleghi del suo partito le avevano chieste pubblicamente. “Un aspetto importante della conversazione che abbiamo avuto negli ultimi mesi riguarda il modo in cui gli uomini abusano del loro potere per ferire le donne. Sono orgoglioso di quello che ho fatto in Senato. Ho usato il mio potere per sostenere le donne e ho guadagnato la reputazione di persona che rispetta le donne con cui lavora ogni giorno. È stata data un’immagine diversa di me nelle ultime settimane, ma io so chi sono veramente. Servire gli Stati Uniti al Senato è stato il più grande onore della mia vita. So nel mio cuore che nulla di ciò che ho fatto come senatore ha portato disonore in questa istituzione. Ciononostante, oggi annuncio che nelle prossime settimane mi dimetterò come membro del Senato degli Stati Uniti“.
Al Franken è entrato al Congresso nel 2009, “relativamente tardi” come ha detto lui stesso. Alle spalle aveva una brillante carriera di attore, sceneggiatore e conduttore radiofonico. Proprio grazie alla sua ironia, unita al lavoro portato avanti con serietà al Senato, negli ultimi mesi si parlava di lui come possibile candidato democratico per le presidenziali del 2020. Un lavoro a cui negli ultimi anni si è dedicato con passione, conducendo battaglie contro il bullismo, a favore dei nativi americani trascurati per molto tempo e appoggiando gli anziani preoccupati per il prezzo dei farmaci in crescita. Battaglie che, dice, continuerà a portare avanti da cittadino e attivista: “Questa decisione non riguarda me. Riguarda la gente del Minnesota (lo stato che lo ha votato, ndr). Posso anche dimettermi, ma non rinuncerò a farmi sentire. Continuerò a difendere le cose in cui credo come cittadino e come attivista. La gente del Minnesota, però, merita un senatore che possa concentrare tutte le sue energie sulle sfide di ogni giorno“.
Qualche giorno fa anche il democratico John Conyers, rappresentante del Michigan alla Camera, ha rassegnato le sue dimissioni in seguito ad accuse per molestie sessuali. Al contrario, il repubblicano Roy Moore, accusato di violenza anche da una quattordicenne, non ha mostrato alcuna intenzione di rinunciare alla candidatura in Senato e nei prossimi giorni proverà a conquistare il seggio dell’Alabama, sostenuto pubblicamente da Donald Trump. Così Franken, nel suo discorso, ha chiamato in causa Moore e lo stesso Trump: “C’è una certa ironia nel fatto che io mi dimetta, mentre nello Studio Ovale sieda un uomo che si è vantato per i suoi assalti sessuali e in Alabama corra per il Senato, con il pieno sostegno del suo partito, una persona accusata di essere un predatore di ragazzine“.
Il senatore Franken si è difeso affermando che “alcune delle accuse contro di me non sono semplicemente vere. Per altre, ricordo i fatti in modo molto diverso”. Probabilmente è proprio su questo che si deve riflettere per riuscire a comprendere gli scandali sessuali che stanno riempiendo le pagine dei giornali da settimane: sul perchè il punto di vista di uomini e donne spesso non coincida.
“Non sono cresciuto volendo essere un politico e molte cose le ho dovute imparare in fretta. Non è stato facile: si lavora fino a tardi e non c’è alcuna garanzia che tutto il tuo lavoro e il tuo sacrificio paghino sempre. Ci sono giorni in cui ti chiedi se ne è valsa la pena. Ma voglio che voi sappiate che anche oggi, anche nel peggior giorno della mia vita politica, sento che ne è valsa la pena. La politica riguarda il miglioramento della vita delle persone e so che il lavoro che sono stato in grado di fare ha migliorato la vita delle persone“.
Qui il video del discorso.