Non potrebbe essere più chiaro e diretto Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Uniti, nel suo discorso alla Cerimonia di apertura della Cop24 in Katowice (Polonia). “Cari amici, siamo nei guai. Siamo nei guai riguardo al cambiamento climatico. Il cambiamento climatico sta progredendo in fretta, più di quanto noi riusciamo a stargli dietro, e dobbiamo recuperare al più presto prima che sia troppo tardi. Per molte persone, regioni, persino nazioni, è già una questione di vita o di morte (…) Non si può sopravvalutare l’urgenza della situazione. Anche se assistiamo sempre più spesso a devastanti impatti climatici che provocano caos in tutto il mondo, non stiamo facendo abbastanza, né muovendoci abbastanza velocemente per prevenire un disastro climatico irreversibile e catastrofico”.
La Cop (Conferenza delle parti), è un evento che ogni anno riunisce i rappresentanti dei paesi firmatari della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) . Tre anni fa, in occasione della Cop21 in Francia, circa 200 nazioni nel mondo avevano raggiunto il cosiddetto ‘Accordo di Parigi’ nel quale ognuno si è impegnato a fare la propria parte per mantenere l’aumento delle temperature globali entro questo secolo al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli pre-industriali, e per provare anzi attivamente a limitare questo aumento al 1,5°C.
Questa è la sfida sulla quale verranno giudicati i leader di questa generazione
Nei passati tre anni non sembra però che molto sia stato fatto in questo senso, anzi. “I 20 anni più caldi mai registrati sono stati negli ultimi 22 anni, con i quattro più caldi negli ultimi quattro anni. La concentrazione di anidride carbonica è più alta di quanto non sia mai stata in tre milioni di anni e le emissioni stanno tornando a crescere”, ha ricordato Guterres.“Il Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico ha rilasciato pochi giorni fa un rapporto che mostra come il riscaldamento globale potrebbe raggiungere 1,5 gradi già entro il 2030, con impatti devastanti”.
Lo scopo di questa Cop è quello di redigire un “rule-book”, un regolamento, per rendere operativo l’accordo di Parigi e invertire finalmente la tendenza di crescita delle emissioni. Quelle in corso in questi giorni sono dunque conversazioni molto tecniche, dove il compromesso e la cooperazione dovranno essere protagonisti.
In termini concreti, questo nuovo regolamento dovrà stabilire in che modo i paesi renderanno pubblici i loro piani e i propri cosiddetti contributi determinati a livello nazionale (Indcs, intended nationally determined contributions), ovvero la percentuale delle emissioni di gas serra che i singoli paesi si impegnano a ridurre. Il rule-book dovrà anche indicare come i paesi dovranno segnalare e tracciare (in maniera visibile a tutti) i propri sforzi e come verrano trasferiti i fondi dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo. La parola chiave in questo regolamento è dunque trasparenza: sarà fondamentale per raggiungere un risultato, poter essere sempre in grado di mostrare quello che si sta facendo e controllare che, a loro volta, gli altri paesi rispettino gli impegni presi.
Mantenere questi impegni, sottolinea il Segretario Generale Onu, non è “solo la cosa giusta da fare, ma anche quella più sensata da un punto di vista sociale ed economico”. “Rispettare l’accordo di Parigi permetterà di ridurre l’inquinamento atmosferico salvando milioni di vite ogni anno come indicato dall’Organizzazione per la Sanità (…) e potrebbe portare alla creazione di 65 milioni di posti di lavoro, con un guadagno economico diretto di 26 trilioni di dollari in più rispetto al ‘business as usual’, nei prossimi dodici anni”.
Non ci sono scuse per non agire ora, prosegue Guterres. “Abbiamo le conoscenze, molte soluzioni tecnologiche sono già a portata di mano ed economicamente convenienti. Le città, le regioni, la società civile e la comunità imprenditoriale di tutto il mondo stanno andando avanti su questa strada. Ciò di cui abbiamo bisogno è una maggiore volontà politica e una leadership più lungimirante. Questa è la sfida sulla quale verranno giudicati i leader di questa generazione”.
I cambiamenti climatici sono la sfida più grande che ci troviamo ad affrontare.
Non tutti i suddetti leader tuttavia sembrano voler seguire la strada indicata dal Segretario Generale. A partire dal padrone di casa, il presidente polacco. Alla fine della prima giornata di lavori, infatti, Andrzej Duda ha dichiarato che la Polonia non può fare a meno del carbone e non intende farlo e che questo non va in nessun modo contro un futuro di sostenibilità. Del resto la scelta stessa della location che ospita la Cop24 è strategica dal punto di vista di Duda. La Polonia – che per la terza volta ospita la conferenza – è il primo produttore di carbone e Katowice, che si trova nella regione della Slesia, è una nota città mineraria, dove la qualità dell’aria è tra le peggiori del continente.
Come Duda purtroppo la pensano diversi leader mondiale noti negazionisti – per convinzione o per ragioni economiche – del riscaldamento globale, da Donald Trump a Jair Bolsonaro. Il neoeletto presidente brasiliano non solo ha minacciato di uscire dall’Accordo di Parigi ma ha già preannunciato azioni che mettono a rischio la foresta Amazzonica. A peggiorare la situazione in cui i rappresentanti stanno lavorando in Polonia è anche la situazione politica mondiale. L’alta percentuale di governi populisti e nazionalisti non è favorevole a un clima di compromessi e politiche condivise. Consapevole di queste difficoltà, Guterres ha tuonato dalla cerimonia di apertura un avvertimento cristallino:
“Non possiamo permetterci di fallire (…) I cambiamenti climatici sono la sfida più grande che ci troviamo ad affrontare. Influenzano tutti i nostri piani per uno sviluppo sostenibile e per un mondo sicuro e prospero. Mi viene quindi molto difficile capire perché, come collettività, ci stiamo muovendo troppo piano e perfino, alle volte, nella direzione sbagliata”.
“Katowice deve garantire che i vincoli di fiducia stabiliti a Parigi dureranno. Un’incredibile opportunità esiste se abbracciamo un futuro a basse emissioni di carbonio e poi liberiamo il potere dell’accordo di Parigi. Dobbiamo iniziare oggi a costruire il domani che vogliamo. Affrontiamo la sfida e finiamo il lavoro che il mondo ci richiede”.
Qui sotto il video della cerimonia di apertura della Cop24. L’intervento del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterrez comincia al minuto 55:48.