×

La mentalità aperta di Trump e la gioventù africana: il futuro secondo Gates


Sono 625 milioni i giovani africani al di sotto dei 25 anni. Entro il 2050 saranno più o meno 945 milioni. Sempre in Africa poi – in particolare in quella Sub-Sahariana – entro il 2050, vivrà l’86 per cento delle persone più povere al mondo. Circa la metà, il 40 per cento in Nigeria e nella Repubblica Democratica del Congo.

È una matematica semplice da fare. Questi numeri dicono banalmente che sempre di più i nuovi cittadini del mondo nasceranno laddove “è più difficile garantire che i bambini ricevano vaccini, cibo ed educazione, tutti beni necessari per permettere a queste generazioni più giovani di contribuire e guidare la crescita economica”, spiega Bill Gates a Polly Toynbee del Guardian.

Nell’intervista Gates discute i risultati più importanti del rapporto Goalkeepers 2018 che sarà presentato a New York domani 26 settembre 2018 (ma è già disponibile online). Goalkeepers è un’iniziativa della Bill & Melinda Gates Foundation che ha l’obiettivo di monitorare e – quando e come possibile – accelerare il raggiungimento dei 17 Sustainable Development Goals stabiliti nel 2015 e da raggiungersi entro il 2030.

L’Africa è la priorità numero uno del mondo nel prossimo futuro.

Nel documento di quest’anno ottimismo e pessimismo riguardano lo stesso fenomeno: la travolgente crescita della popolazione africana prevista per i prossimi anni. Secondo il rapporto, il rischio è che il numero di persone al di sotto della soglia di povertà invece di continuare a diminuire possa invece crescere. “L’Africa è la priorità numero uno del mondo nel prossimo futuro. Quello che succederà all’enorme numero di giovani africani sarà determinante per il raggiungimento dei Sustainable Development Goals e quindi per fare in modo che la vita su questo pianeta continui a migliorare”, si legge.

Gli effetti del negare le opportunità per costruire una vita migliore a un gran numero di giovani che vivono in condizioni di povertà sono facilmente prevedibili: instabilità, guerre, migrazioni di massa. Tuttavia, Gates e a sua Fondazione, che fino a oggi ha speso 15 miliardi in progetti destinati alla crescita di questo continente, sanno anche che sono proprio i giovani ad avere le potenzialità per guidare la crescita di una nazione.Investire nella salute e nell’educazione dei giovani è il modo migliore per un paese di sbloccare produttività e innovazione, ridurre la povertà, creare opportunità e generare prosperità”.

È accaduto così in Cina e in India, investimenti nel capitale umano hanno portato a ridurre sensibilmente le persone che vivono sotto la soglia di povertà dei due dollari al giorno. Anche in Africa, come altrove, si deve passare per investimenti nella salute e nell’educazione delle persone.

Questo, per esempio, si deve tradurre anche in pianificazione familiare. Non intesa come leggi calate dall’alto o programmi mirati a raggiungere determinati target di popolazione, quanto dare alle ragazze, come sottolinea anche la Banca Mondiale in questo post su Medium, maggior controllo sulle proprie vite.

In questo modo, in primo luogo, si ridurrebbe il numero di ragazze morte troppo giovani: le adolescenti corrono un rischio due volte più alto di morire di parto rispetto a una donna over 20. Inoltre, se ogni donna nell’Africa Sub-sahariana avesse esattamente il numero di figli che desidera, la popolazione prevista per queste nazioni sarebbe minore del 30 per cento. Queste donne, infine, avrebbero la possibilità di studiare più a lungo, diventare madri più tardi, guadagnare di più da adulte e investire di più nei propri figli.

Si può fare talmente tanto con così poco.

Oltre alla pianificazione familiare il rapporto prende in esame altri parametri quali scolarizzazione, Hiv, copertura vaccinale, mortalità infantile e neonatale, produttività agricola e metodi per incrementarla, povertà.

Si può fare talmente tanto con così poco”, spiega Gates a Toynbee: “Se si riescono a salvare delle vite con un minimo investimento e si permette a intere nazioni di sollevarsi e con il tempo di fare a meno del tuo aiuto, le persone ne dovrebbero essere contente”. Poter fare tanto con poco dovrebbe bastare, secondo il magnate, a motivare cittadini e governi del mondo occidentale, anche se secondo lui il modo migliore è farne una questione personale: “Il modo migliore per motivare le persone è  farle andare sul luogo, a conoscere le persone, vedere in prima persona i problemi. Allora sei coinvolto su un piano umano”.

Persino Trump, secondo il fondatore di Microsoft, potrebbe essere convinto a fare la differenza e ad agire in maniera positiva per il futuro dell’Africa. “Una cosa si può dire (del Presidente Trump, ndr), in generale ci sono poche aree in cui lui segue un’ideologia inamovibile. Se si presentasse una situazione in cui lui possa apparire intelligente, particolarmente se può agire in maniera diversa da altri prima di lui… Sì, io penso potrebbe avere una mentalità aperta”.