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Photo by Mara Carfagna /

Questo Def è “una scommessa sulla pelle del nostro paese”


Pacata, seria, apparentemente a suo agio nel ruolo di portavoce e rappresentante di Forza Italia. Così si presenta Mara Carfagna alla trasmissione #cartabianca di Bianca Berlinguer, dove non risparmia critiche e attacchi al governo gialloverde e alla manovra (qui il testo) che tanto scompiglio e allarme desta da più parti. “Sono molto preoccupata”, esordisce, “perché è un governo che fa una serie di azzardi che mettono a rischio il nostro paese, da ultimo il Def (Documento di economia e finanza, ndr) che è una scommessa vera e propria sulla pelle del nostro paese”.

La vice presidente della Camera non usa mezzi termini per descrivere la manovra che ieri ha ottenuto il sì di Camera e Senato: “Questa è una manovra che fa acqua da tutte le parti (…) Lo spread aumenta perché questo governo non ha nessuna credibilità, perché ha scritto una manovra sull’acqua, sulla sabbia (…). Sui mercati non ci sono pericolosi speculatori, o per lo meno non ci sono soltanto pericolosi speculatori, ma ci sono creditori e noi abbiamo un debito pubblico molto molto elevato e quindi chiediamo a prestito i soldi sul mercato e chi ce li presta vuole sapere se noi abbiamo intenzione di mettere in moto il paese attraverso misure destinate alla crescita e allo sviluppo e se noi vogliamo fare manovre elettorali che non servono a far crescere il paese”.

Non è certo la sola, la parlamentare di Forza Italia, a esprimere preoccupazione sulla manovra da 37 miliardi, in merito si sono pronunciate diverse istituzioni – chiedendo inutilmente un passo indietro al governo.

Questa è una manovra che fa acqua da tutte le parti.

La Corte dei Conti e l’Ufficio di Bilancio del Parlamento hanno definito le previsioni del Def “ambiziose” e “troppo ottimistiche”. La prima, in particolare, sottolinea nel testo della sua audizione che “interventi a favore dei trattamenti previdenziali e delle politiche di assistenza che puntino al contrasto della povertà devono essere adottati senza mettere a rischio la sostenibilità finanziaria del sistema”. Altre critiche, molto male accolte, sono arrivate anche dalla Banca d’Italia, dalla Commissione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale. Lo spread in questi giorni ha toccato livelli che non raggiungeva da anni, superando quota 300.

Si tratta, tuttavia, di soggetti da sempre considerati “nemici” dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. E se il primo non riscuote successo tra gli esponenti di Forza Italia, Carfagna in primis, in teoria la Lega è uno degli alleati più preziosi in vista delle elezioni regionali del 2019. Un’alleanza che però, come si evince anche delle parole di Mara Carfagna, potrebbe venire meno: “Io non vorrei che Matteo Salvini possa passare alla storia come l’uomo che ha distrutto il centrodestra italiano, perché si porrebbe ovviamente un problema di coerenza all’interno della coalizione”.

Non ci interessa”, prosegue, “un grande contenitore di centrodestra come qualcuno immagina o desidererebbe, in cui la Lega diventa egemone, quella è un’altra cosa, soprattutto con queste idee, diventa un partito sovranista, diventa la filiale di Steve Bannon in Italia e questo ovviamente non ci interessa”.

Non nomina Steve Bannon a caso Mara Carfagna. L’ex consigliere di Donald Trump, dopo lo scandalo Cambridge Analytica e le manipolazioni delle elezioni presidenziali statunitensi e del referendum britannico, è ora alla conquista dell’Europa con la sua rete di partiti populisti e sovranisti chiamata “The Movement”. Nelle scorse settimane Bannon ha dimostrato un grande interesse anche per il nostro Paese (come ha sottolineato anche Christopher Wylie al Wired Next Fest) stringendo inquietanti alleanze proprio con Matteo Salvini, di cui ha esaltato la leadership, e con Giorgia Meloni, alla guida di Fratelli d’Italia.

Non sembra interessata invece la Carfagna, e con lei Forza Italia, a salire su questo carrozzone sovranista. Per lo meno non in vista delle elezioni europee del prossimo anno per le quali sono più vicine le posizioni del Partito Popolare Europeo e le cui modalità di elezione dei parlamentari prevedono una rappresentanza proporzionale.

Lontana anni luce dall’immagine di showgirl alla quale molti, di ogni fazione politica, vorrebbero tenerla attaccata, Mara Carfagna rimane molto fedele a Silvio Berlusconi, che definisce il “valore aggiunto” di Forza Italia. Non stupirebbe infatti vederla prenderne il posto un giorno alla guida del partito. E magari anche dell’intero centrodestra.

Qui l’intervento di Mara Carfagna a #cartabianca.