Questo progetto di ricerca fotografica mira a raccontare l’evoluzione della natura (flora/fauna) durante i primi mesi della pandemia. Secondo Luca Galizia ed Elisa Iapino, infatti, il lockdown ha mostrato con grande evidenza il processo di riappropriazione da parte della natura dei suoi spazi. L’idea iniziale è stata portare a confronto coppie di due foto ritraenti il medesimo luogo durante il lockdown e in una situazione di normalità. Gli scatti del lockdown sono stati scelti tra alcuni dei più iconici realizzati da altri fotografi durante la pandemia, nei quali si può ammirare una natura prorompente in luoghi urbani, in cui non si è abituati a vederla. Il confronto è con una seconda immagine presa da Google Street View. La scelta è quella di un racconto fotografico a colori, perché trattandosi di natura il colore è un aspetto evidente.
“Natura in lockdown” è un progetto fotografico che racconta gli effetti del lockdown sulla natura, partendo dall’India per arrivare in Francia, passando per il Regno Unito e il Kazakistan, usando scatti di autore e strumenti come Google Photo, Google Earth, Google Maps e Rferl.org.
L’obiettivo di questo percorso è quello di sensibilizzare sul rispetto della natura e dei suoi luoghi: “L’idea nasce dal fatto che noi ci sentiamo ospiti sul nostro pianeta, eppure sfruttiamo la natura, ci appropriamo dei suoi luoghi in modo spregiudicato, senza curarci del delicato equilibrio, della diversità e della bellezza che essa ha in sé. Certamente questo non significa che siamo contro un processo di urbanizzazione, ma vorremmo esprimere il nostro disappunto nei casi in cui l’uomo si spinge oltre il limite, levando a piante e animali spazi che gli spetterebbero”. Il messaggio è che non possiamo fare dei luoghi quello che vogliamo: dove c’è l’uomo può e deve esserci la natura, e il loro rapporto non deve essere conflittuale, ma di coesistenza.