Valeria Donatoni, a partire dalla propria esperienza di scout, ha scelto di raccontare con un reportage fotografico come covid-19 e la pandemia abbiano condizionato il mondo dello scoutismo. Ha scelto questo tema non solo perché l’ha toccata in prima persona, ma anche perché voleva raccontare, a chi non ne fa parte, cosa vuol dire fare scoutismo. Secondo Valeria, “molte persone non conoscono quasi nulla del mondo degli scout, l’unica cosa che vedono dall’esterno sono delle persone che indossano pantaloncini e calzettoni anche d’inverno, ma c’è molto di più. Per molti bambini e ragazzi è una valvola di sfogo, un luogo sicuro dove ognuno è libero di mostrarsi come vuole”. Quando, nel marzo 2020, l’Italia ha vissuto il primo lockdown, tanti hanno sentito la mancanza delle occasioni scout. La pandemia e tutte le restrizioni che ne sono conseguite ovviamente hanno limitato molto le attività e il distanziamento fisico si è fatto sentire in un contesto in cui il confronto con gli altri, la vita all’aria aperta e lo stare insieme sono i tre ingredienti principali.
Per trovare uno spunto da cui partire, Valeria ha chiesto alle sue compagne e ai suoi compagni di scrivere una breve riflessione sull’impatto che ha avuto covid-19 sulla vita scout. “Lo scoutismo non è fatto per essere vissuto su zoom e similari, ma per avere un contatto con il prossimo”, raccontano. E aggiungono: “Questo clima ha causato in ognuno di noi tristezza ma anche speranza di poter andare avanti e di poter riuscire a continuare le attività”.
Ha cercato di rappresentare questi pensieri attraverso fotografie scattate da lei durante le riunioni del suo gruppo, con l’obiettivo di restituire le difficoltà che hanno incontrato così come la voglia di superarle, cercando di trasformare gli ostacoli in occasioni di riflessione e crescita. “Ho voluto rappresentare tutto ciò con delle fotografie perché rappresentano un ricordo impresso nel tempo, e quando le vai a rivedere ti riaffiorano tutti i ricordi legati a essa. È vero, è brutto ricordare brutte esperienze, ma sono quelle che ci aiutano a diventare più forti”.