Un miliardo di utenti mensili, 700 milioni di account in tutto il mondo, di cui la metà con età inferiore ai 30 anni. Sono i numeri di TiKTok – un social network che permette di pubblicare e vedere brevi video – che dal momento del suo lancio nel 2017 ha acquistato una popolarità incredibile. Numeri che ci permettono di capire quanto sarebbe utile utilizzare piattaforme di questo tipo anche per veicolare messaggi di salute pubblica e promuovere stili di vita sani. Come accaduto con diverse altre piattaforme, infatti, anche su TikTok esistono moltissimi account che trattano principalmente temi legati alla medicina. Ma siamo sicuri se ne parli correttamente?
In occasione di ACC.22, il meeting annuale dell’American College of Cardiology in programma dal 2 al 4 aprile 2022, un gruppo di studenti della West Virginia University e della George Washington University ha realizzato uno studio che mostra come una percentuale considerevole dei video che su TikTok offrono consigli su come gestire l’ipertensione non si basa su evidenze scientifiche. Al contrario, molti promuovono approcci alternativi privi di alcun fondamento. Per condurre lo studio i ricercatori hanno preso in considerazione tutti i video in lingua inglese incentrati sul tema dell’ipertensione, che riportavano gli hashtag #hypertension e #bloodpressure, pubblicati nel corso di una singola giornata: l’11 ottobre 2021. In totale sono stati inclusi nell’analisi 91 video, scelti tra quelli presenti nella lista dei 100 più visti per ogni hashtag.
Dall’indagine è emerso che una parte considerevole dei contenuti non era basata su evidenze scientifiche solide
Dall’indagine è emerso che una parte considerevole dei contenuti non era basata su evidenze scientifiche solide. La dieta, ad esempio, era menzionata nel 43% dei video. L’esercizio fisico, un altro elemento fondamentale per il controllo dell’ipertensione, solo nel 5%. Ancora, solo il 14% faceva riferimento a trattamenti medici e il 42% consigliava strategie alternative non basate su evidenze scientifiche come integratori a base di erbe, agopuntura e tecniche di massaggio. Una delle ragioni – emersa anche da questo studio – è che la maggior parte dei video che parlano di salute su TikTok non sono realizzati dalle istituzioni o da professionisti sanitari. In questo caso, ad esempio, guardando nel dettaglio le caratteristiche degli account che avevano pubblicato i contenuti oggetto della ricerca, si è visto come meno della metà dei video analizzati era stata creata da un operatore sanitario. E di questi solo il 22% era medico e solo il 5% specialista in cardiologia.
I professionisti sanitari mantengono una comunicazione ingessata che mal si adatta al mezzo
“TikTok è ancora un mondo poco esplorato dagli operatori sanitari”, spiega a Senti chi parla Eugenio Santoro, responsabile del laboratorio di informatica medica, Dipartimento di salute pubblica, Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs. “Bisognerebbe invece essere più presenti, soprattutto le istituzioni, cercando alcuni compromessi tra la serietà del messaggio e del tipo di comunicazione che si è abituati a fare e le caratteristiche di questo social media. Quando si fa un confronto tra i video girati da operatori sanitari e quelli girati da utenti qualsiasi in termini di engagement vediamo come sono molto più visti quelli che non vengono da professionisti della salute o istituzioni. Questo anche perché – allo stesso modo delle istituzioni – mantengono una comunicazione ingessata che mal si adatta al mezzo. Non sono fatti male, ma è inevitabile che così non funzionino”.