La somministrazione di vaccini potrebbe mutare radicalmente nei prossimi anni. Invece di utilizzare siringhe e aghi ipodermici infatti si farà sempre più affidamento sugli spray nasali e – novità inattesa – sulle macchinette utilizzate dai tatuatori. La rivoluzionaria proposta arriva da un team di ricercatori della Texas Tech University coordinato da Idera Lawal.
Quando iniettiamo un farmaco nel corpo di un paziente con un ago ipodermico, lo carichiamo in una siringa, foriamo la pelle e quindi premiamo lo stantuffo per spingere il liquido attraverso l’ago e nel corpo. Una macchinetta per tatuaggi non inietta l’inchiostro in questo modo. Solleva e abbassa uno o più aghi molto velocemente, fino a 50 volte al secondo, ma questi aghi non iniettano l’inchiostro come probabilmente tutti crediamo. Gli aghi – precedentemente immersi nell’inchiostro – creano piccoli fori nell’epidermide e quando si ritraggono, l’inchiostro viene “aspirato” nei fori. Lawal e gli altri ricercatori della Texas Tech University ha realizzato un video che dimostra questo processo e lo ha presentato durante il recente meeting dell’American Physical Society.
Conoscere esattamente come funziona una macchinetta per tatuaggi non è solo interessante, ma ha anche un’applicazione pratica in Medicina: potrebbe rendere più facile somministrare i vaccini e rendere più efficace la risposta anticorpale. Negli ultimi anni infatti sono stati valutati diversi metodi di somministrazione per i vaccini nella speranza di aumentarne la potenza: è stata aggiunta una piccola stimolazione elettrica al processo per “aprire” le cellule, sono stati messi a punto cerotti con microaghi per somministrare nell’epidermide invece che nel tessuto muscolare, è stato infine seguito il procedimento utilizzato per i tatuaggi. Negli studi preliminari su animali da laboratorio, proprio quest’ultimo approccio è risultato più efficace, promuovendo una risposta immunitaria doppia rispetto all’iniezione intramuscolare standard.