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Terra piatta: una bugia di successo


La crociera organizzata per il 2020 dalla Flat Earth International Conference (Feic) si preannuncia come l’evento del secolo per i terrapiattisti di tutto il mondo. La nave si spingerà fino “ai confini della Terra” per dimostrare empiricamente e in via definitiva che il nostro pianeta non è una ridicola sfera ricoperta di acqua e gas, come ci ha convinto a credere il complotto giudo-massonico imperante, ma il mirabile disco piatto, di verosimile fattura divina, che il buon senso indurrebbe a supporre.

Sorvolando per ora sulla bizzarra pretesa di confutare la curvatura della Terra facendo ricorso per la navigazione a tecnologie che ne presuppongono la sfericità per poter funzionare (Gps e strumentazioni di bordo), questa spudorata sfida alla scienza ufficiale non è un fenomeno isolato. Uno degli aspetti più paradossali dei nostri tempi è che alla possibilità quasi illimitata di accesso alle conoscenze basate sulle prove corrisponde una crescita esponenziale di teorie pseudoscientifiche in grado di procurarsi un seguito incredibilmente numeroso.

Stando ad alcuni sondaggi (soltanto 2/3 dei millennials sarebbero disposti a credere che la Terra è rotonda) e alla massiccia presenza di video nel web, la teoria della Terra piatta sta avendo in questi anni un rilancio in grande stile. Ci sono società di riferimento, la Flat Earth Society e la già citata Feic, congressi, pool di ricerca, correnti, e soprattutto una nutrita comunità di credenti. Come  Bob Knodel, uno dei leader del movimento che spiega al Guardian come “Chi ci sta ingannando comanda il mondo, e non rinuncerà al suo potere tanto facilmente.

Ma proviamo a riassumere le affermazioni fondamentali della teoria.

La curvatura
Dimenticate le suggestive immagini della Terra vista dallo spazio (“Usando Photoshop e sapendo il modello della macchina fotografica, è possibile inserire questi dati per eliminare le possibili distorsioni provocate dal fisheye, e boooom!!!”). La Terra è troppo grande per consentirci di percepire la curvatura a occhio nudo, ma basta osservare una barca che scompare all’orizzonte, direte voi. Troppo facile. Non si tratta della curvatura ma è la prospettiva ad ingannare il nostro occhio. È sufficiente un binocolo è la barca sarà di nuovo lì.

Il Sole e la Luna
Il Sole non campeggia al centro del Sistema Solare a circa 150 milioni di km della Terra ma è proprio dove sembra essere, all’interno dell’atmosfera terreste, messo lì dal Creatore per noi, praticamente un lampadario. I raggi solari che attraversano le nuvole dovrebbero apparire paralleli se fosse davvero lontanissimo dal nostro Pianeta e invece si allargano. E se il Sole è il lampadario, la Luna è l’abajour. Il nostro pallido satellite non mostra soltanto una faccia per chissà quale fenomeno di rotazione. In realtà è un disco e si muove assieme al Sole secondo una traiettoria che la porta a spasso sopra la superficie terrestre. La prova? La Luna si può osservare in tutto il globo a qualsiasi ora della giornata.

Artide e Antartide
Sulla mappa del mondo secondo i terrapiattisti, al centro si staglia il Polo Nord contornato dai continenti. L’Antartide è una corona di ghiaccio che delimita i confini esterni del disco terrestre. Dando anche soltanto uno sguardo alle rotte reali dei voli aerei nell’Emisfero sud, chiunque può intuire la verità. E, se non bastasse, c’è il trattato Antartico sottoscritto nel 1959 che vieta qualsiasi tentativo di esplorazione e colonizzazione del continente se non per scopi scientifici… Un caso?

La Nasa e i viaggi spaziali
Lo spazio non esiste“. Dave Murphy, un altro popolare “cercatore di verità”, non ha il minimo dubbio. E si chiede invece “Dove vanno quindi a finire tutti i soldi della Nasa?”. Di viaggi nello spazio, infatti, con i terrapiattisti non si può nemmeno parlare: sono tutti parte di un complotto globale per convincerci dell’esistenza dei corpi celesti, dei moti dei pianeti, della forza di gravità, della curvatura terrestre… Sento già l’obiezione degli sfericisti. E allora le foto? I filmati? Le testimonianze degli astronauti? Manipolazione, manipolazione, manipolazione…

Perché?
Perché di punto in bianco una persona mette in dubbio i risultati di secoli di progresso scientifico, di osservazioni, di esperimenti, di ricerche, ma anche di cultura, nel senso più ampio di civiltà, costruita su conoscenze così stratificate e metabolizzate da tutti gli esseri umani? D’accordo, libri, merchandise, conferenze e visualizzazioni Web sono un business, ma la torta basta per pochi e la concorrenza è feroce (su Netflix c’è un bel documentario che illustra anche questo aspetto della questione). Quale motivazione profonda spinge verso una deriva così ghettizzante? I terrapiattisti sono spesso etichettati come svitati ignoranti, da compatire nel migliore dei casi, da isolare nel peggiore…

La spiegazione sociologica classica è ancora valida. Disagio e isolamento uniti a una voglia di rivalsa senza una direzione precisa trovano terreno fertile in una tesi che capovolge letteralmente tutti i punti di vista, offrendo una prospettiva neoantropocentrica più rassicurante rispetto al nichilismo cosmologico degli scienziati. La sindrome di accerchiamento compatta i ranghi e rafforza piacevolmente il senso di comunità. Poi c’è l’antiautoritarismo che sfida la “sicumera assiomatica” della scienza ufficiale e degli scientisti che bollano come deliri le tesi terrapiattiste. Abbandonate le rive dell’autorità verso il mare del dubbio sistematico, il cherry picking degli ideologi terrapiattisti, con tanto di videotutorial, esperimenti fai da te, network radiofonici, forum e pagine social fa il resto.

A quel punto il mondo diventa un ciclopico terrario, il firmamento una cupola a volta, i dinosauri non sono mai esistiti, eserciti di giganti difendono l’antartide da chi vuole andare a curiosare oltra la barriera di ghiaccio, l’11 settembre è una messa in scena, la gravità non esiste, e via libera a chi la spara più grossa.

Non sono nati ieri
La Terra piatta, fatta la tara su teorie del complotto, disagio diffuso e turbe psichiche, è una teoria affascinante con cui l’umanità ha fatto i conti per millenni finché la scienza non ha spazzato via gli ultimi dubbi.

Eppure, ancora nell’Ottocento i sostenitori moderni del mondo come un disco piano pubblicavano opuscoli (per esempio Parallax dell’inventore inglese Samuel Birley Rowbotham) e mettevano le basi per un nuovo tipo di astronomia (la “zetetica”). Nel Novecento Samuel Shenton, fondatore della Flat Earth Society, si batteva contro l’evidenza delle fotografie Nasa della Terra vista dallo spazio e delle riprese dello sbarco sulla Luna. Per finire con Charles Kenneth Johnson, l’ultimo presidente della società prima che l’incendio del 1995 nel deserto del Mojave facesse piazza pulita della sede, degli archivi e delle liste degli associati.

Non sparate sui terrapiattisti
C’è qualcosa di genuinamente donchisciottesco in questa resistenza alla verità ufficiale, nella passione a volte febbrile con cui scienziati improvvisati proseguono i loro esperimenti per confutare la rotazione terrestre, l’esistenza dei satelliti, la possibilità dei viaggi spaziali, perché in fondo, come dicono loro, “anche Mosè e Colombo si batterono contro la cospirazione del globo rotante”. C’è qualcosa di romanticamente steampunk nei plastici artigianali della Terra con una cupola in plexiglass che circolano agli eventi terrapiattisti. C’è fervore ideale nelle parole dei sostenitori della teoria della Terra piatta, la prospettiva di un futuro migliore per tutti legata a una rivelazione tanto assurda quanto necessaria e consolante, il rifiuto di assoggettarsi alle spiegazioni precostituite, la voglia di rovesciare il mondo. “La verità è che chi ha il potere ci ha relegato su un granello di polvere in un vuoto infinito in cui non controlliamo nulla”, spiega ancora Dave Murphy al giornalista del Guardian che lo intervista simbolicamente in riva al mare.

Il terrapiattismo è un ritorno alle origini (forse anche all’infanzia nella sua componente più giocosa) in cerca di un futuro “pensabile”, oltre i confini del “qui e ora” un po’ umiliante a cui ci siamo ridotti. Inutile prenderli alla lettera…