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Neil deGrasse Tyson, la scienza non è un gioco


Ancora una volta condivido con voi quelle che sono, forse, la parole più importanti che io abbia mai pronunciato”. Neil deGrasse Tyson è ormai – dopo la morte di Stephen Hawking – lo scienziato vivente più conosciuto e ascoltato dai cittadini degli Stati Uniti (e non solo). Con questa frase, sabato scorso (14 aprile),  l’astrofisico, ha pubblicato nuovamente sul suo profilo Facebook un video che aveva diffuso per la prima volta circa un anno fa, il 19 aprile 2017.

L’occasione è la stessa: la Marcia per la Scienza. Lo scorso anno, la prima edizione si era tenuta il 22 aprile. Quest’anno ha avuto luogo invece proprio il 14, con un evento principale ancora a Washington DC e oltre 200 eventi satellite in tutto il mondo. In Italia è stata Palermo la protagonista con quasi trenta eventi, ma attività e marce si sono viste anche in Africa, dalla Nigeria al Ghana, in India o nelle Filippine.

Tra gli obiettivi di questo movimento, ribadire il ruolo della scienza e della ricerca nelle decisioni politiche globali nonché l’importanza di sviluppare una conoscenza scientifica di base per compiere scelte consapevoli, che non mettano a rischio le persone e che siano realmente democratiche.

Il discorso di Neil deGrasse Tyson è rivolto direttamente ai suoi connazionali, all’indomani dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Tuttavia, risuona con molti dei discorsi che hanno riempito pagine dei giornali italiani e infuocato dibattiti televisivi, dai vaccini agli OGM.

In questo XXI secolo, quando si tratta di prendere delle decisioni riguardo questioni scientifiche, mi sembra che le persone abbiano perso la loro capacità di giudicare cosa è vero e cosa non è vero, cosa è affidabile e cosa non è affidabile, in cosa credere e in cosa non credere. Quando persone che non sanno di scienza e ne negano la validità salgono al potere, è la ricetta perfetta per la distruzione della nostra democrazia informata”, tuona l’astrofisico. Il riferimento nelle immagini è a Mike Pence che chiede di insegnare l’evoluzione come teoria e non come verità scientifica, ai negazionisti del riscaldamento globale, ai movimenti NoVax.

Questa è scienza, non è qualcosa con cui giocare.

Una delle cosa più belle della scienza è che è tutto un esercizio di ricerca della verità. Ci sono ipotesi, vengono messe alla prova, io ottengo dei risultati, un mio rivale controlla i miei risultati e i miei procedimenti, perché pensa che io mi sbagli; porta avanti esperimenti anche migliori del mio e scopre che questi esperimenti arrivano allo stesso risultato”, spiega lo scienziato. “Da questo processo nasce una nuova verità emergente, migliore di ogni altra a cui eravamo precedentemente arrivati come esseri umani”.

È un video che Neil deGrasse Tyson non avrebbe mai voluto fare. “Questa è scienza, non è qualcosa con cui giocare”, tuona. “Non è qualcosa per cui puoi dire ‘io decido di non credere che E=mc2′, non hai quest’opzione”. “Quando c’è una verità scientifica emergente comprovata, questa è vera sia che tu ci creda o no. Prima questo viene compreso, prima si può portare avanti una conversazione politica sui problemi che ci troviamo davanti”.

Il focus del discorso dello scienziato, la verità scientifica provata di cui parla, il problema di cui vuole trovare una soluzione è il riscaldamento globale. “Una volta che comprendi che l’uomo sta riscaldando il pianeta, allora puoi avere una conversazione politica a riguardo (…) ogni minuto che uno invece nega questa verità, sta ritardando ancora la soluzione politica che avremmo dovuto trovare anni fa”.

In quanto elettori, in quanto cittadini, ci troveremo prima o poi davanti a questi problemi”, ricorda Tyson esortando ciascuno a costruire la propria conoscenza scientifica. “Riconoscere cosa è la scienza e quello che potrebbe e dovrebbe fare a servizio della nostra civiltà è nelle nostre mani”.