×
Photo by MarkusFCB / CC BY

Renzo Piano: l’architettura è bellezza che può salvare il mondo


Londra, Parigi, Berlino, Amsterdam. E poi San Francisco e New York negli Stati Uniti o Nouméa, in Nuova Caledonia. Un tour da perdere la testa, dove le tappe sono opere d’architettura che hanno tutte un nome in comune, quello del genio che le ha realizzate: Renzo Piano. In una Ted Talk dove le immagini raccontano più delle parole, l’architetto italiano trascina il suo pubblico in un giro del mondo da un edificio incredibile all’altro. Tutti con in comune anche lo scopo di creare un particolare tipo di bellezza: quella che può salvare il mondo.

L’architettura, spiega Piano, è un’arte alla frontiera con la scienza, alimentata dalla vita reale e guidata dalla forza della necessità. “Come architetto, alle 10 del mattino, devi essere un poeta, di sicuro. Ma alle 11 devi diventare un umanista, altrimenti perdi la tua direzione. E a mezzogiorno, devi assolutamente essere un costruttore. Devi essere in grado di costruire un edificio, perché l’architettura, alla fine, è l’arte di costruire edifici. L’architettura è l’arte di creare un rifugio per gli esseri umani. Punto. E questo non è affatto facile. È fantastico”.

L’architettura è l’arte di creare un rifugio per gli esseri umani.

Di fantastico c’è anche come questi edifici usciti dalla mente e dalla matita di Renzo Piano sono stati messi insieme. Per realizzarli sono stati necessari costruttori rock climbers che hanno sfidato altezze impossibili come quelle dello Shard of Glass a Londra. Altre volte invece ci sono voluti dei sommozzatori, come quelli che hanno reso possibile realizzare Potsdamer Platz, punto di collegamento tra quelle che un tempo erano Berlino Est e Berlino Ovest.

Avventurieri questi che provengono poi da ogni parte del mondo. Ce ne erano 1400 a Londra, di 60 nazionalità diverse. Quasi 5000 a Berlino. “Questo è un miracolo. È un miracolo. Mettere insieme 1.400 persone, provenienti da luoghi così diversi, è un miracolo. I cantieri sono miracoli (…) Costruire insieme gli edifici è il modo migliore per creare un senso di cooperazione. Il senso di orgoglio – l’orgoglio è essenziale”.

La costruzione, ovviamente, è uno dei motivi per cui l’architettura è sorprendente. Ma ce n’è un altro, forse è ancora più sorprendente”, spiega l’archistar italiana. “Perché l’architettura è l’arte di creare un rifugio per le comunità, non solo per gli individui: le comunità e la società in generale. E la società non è mai la stessa. Il mondo continua a cambiare (…) L’architettura è uno specchio di quei cambiamenti. L’architettura è l’espressione costruita di quei cambiamenti”.

Cambiamenti della società come quelli di Parigi, dove dopo il ‘68 è stato possibile far atterrare una navicella spaziale quale è il Centre Georges Pompidou, che oggi ospita il museo di arte contemporanea. O come la “recente” attenzione all’impatto ambientale, dal tetto vivente della California Academy of Sciences a San Francisco –  fatto di “migliaia e migliaia di piante che usano l’umidità dell’aria, invece di pompare acqua dalla falda freatica” –  a quello cattura-energia della Fondazione Niarchos ad Atene.

Tuttavia l’architettura, fa notare Renzo Piano, non risponde solo ai bisogni e alle necessità delle persone e delle comunità che esse compongono, ma anche ai loro sogni e ai loro desideri: “Anche la capanna più modesta al mondo non è solo un tetto. È più di un tetto. Sta raccontando una storia; sta raccontando una storia sull’identità delle persone che vivono in quella capanna. Gli individui. L’architettura è l’arte di raccontare storie”. Ed è anche bellezza.

Costruire edifici per questa bellezza rende le città luoghi migliori in cui vivere.

La vera bellezza è quando l’invisibile si unisce al visibile, emergendo sulla superficie. Questo non si applica solo all’arte o alla natura. Questo vale per la scienza, la curiosità umana, la solidarietà – questa è la ragione per cui potresti dire: ‘Questa è una bella persona’, ‘È una bella mente’. Questa è la bellezza che può trasformare le persone in persone migliori, facendo passare una luce speciale nei loro occhi”, conclude l’architetto.

Costruire edifici per questa bellezza rende le città luoghi migliori in cui vivere. E le città migliori rendono i cittadini migliori. Bene, questa bellezza – questa bellezza universale, dovrei dire – è una delle poche cose che può cambiare il mondo. Credetemi, questa bellezza salverà il mondo. Una persona alla volta, ma lo farà”.