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Photo by HBO /  

È finita l’attesa per le amiche geniali di Elena Ferrante


Doveva succedere prima o poi: un film o una serie TV tratti dai libri della serie L’Amica geniale erano scritti nel destino della tetralogia. Sfido chiunque abbia letto anche solo uno dei quattro volumi di Elena Ferrante a non essersi immaginato l’esile figura di Lila, i suoi occhi lunghi e neri, o i riccioli biondi e il naso tondo di Elena.

Più di 10 milioni di copie vendute (nei 40 paesi in cui i volumi sono stati distribuiti) fanno intuire le aspettative intorno alla loro trasposizione sullo schermo. Ci voleva il coraggio di Saverio Costanzo a raccogliere la sfida, o forse l’intelligenza dell’ultima parola di Elena Ferrante che ha suggerito (imposto?) il suo nome ai produttori e chiesto che fossero scelti come protagonisti tutti sconosciuti (ancora una volta, grazie).

Il progetto racchiude in sé numerose prime volte: è la prima volta che le quattro protagoniste fanno le attrici, è la prima volta che HBO trasmette una serie in una lingua che non sia l’inglese, è la prima volta  in tanti anni che il grande romanzo popolare torna sullo schermo della TV italiana.

Quando mi è stato proposto non ho esitato un secondo.

Il 2 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia sono stati proiettati i primi due episodi degli otto che compongono la serie: 10 minuti di applausi e una conferenza stampa affollatissima, a partire dal numero dei relatori: i produttori (Lorenzo Mieli – Wildside, Domenico Procacci – Fandango, Francesca Orsi – HBO, Eleonora Andreatta – Rai Fiction, Annamaria Morelli – Timvision), gli sceneggiatori (Francesco Piccolo e Laura Paulucci), le attrici (Elisa Del Genio e Ludovica Nasti, rispettivamente Elena e Lila da bambine e Margherita Mazzucco e Gaia Girace, Elena e Lila da adolescenti) e infine il regista e sceneggiatore, Saverio Costanzo.

Quando mi è stato proposto non ho esitato un secondo (…) perché in realtà un regista per riuscire a trovare la bussola, e perciò un orientamento e una direzione molto chiara, deve per prima cosa capire se il cuore, non la periferia, ma il cuore, il nucleo del racconto somiglia a quello che può fare, a quello che può mettere in scena, e io dai primi libri di Elena Ferrante ho sentito che fra di noi c’era (…) una condivisione di idea, di rappresentazione e di ostinazione alla ricerca, anche pericolosa, di una verità drammaturgica”.

Ed è proprio il tentativo di salvare questo “nucleo” molto piccolo che ha permesso a Costanzo, come ci tiene a precisare, di non spaventarsi di fronte a un progetto tanto grande. L’aderenza a un nucleo insieme alla coerenza interna al romanzo ritornano spesso nelle parole del regista e sembrano avere un significato ben preciso: una dichiarazione di fedeltà, nel senso più profondo ed emotivo del termine, che ha un riscontro anche nella realtà, testimoniato dagli intensi e continui scambi via mail tra Costanzo e l’autrice che, ricordiamo, non ha mai rivelato la sua vera identità.

L’amica geniale è un’opera profondamente politica nella misura in cui guardandola oggi tu ti accorgi di ciò che non hai più”.

Le prime due puntate della serie (HBO-RAI Fiction e Timvision) saranno proiettate nelle sale cinematografiche l’1, il 2 e il 3 ottobre. La serie completa sarà trasmessa in TV da Rai 1 in autunno. Se avessimo bisogno di un altro motivo per attenderlo, eccolo qui.

Ecco il video della conferenza stampa, l’intervento di Costanzo comincia al minuto 15:56