Come è stata percepita dai giovani l’informazione durante la pandemia? A proposito del loro benessere psicologico ed emotivo, quanto si sono sentiti ascoltati e rappresentati dalla narrazione fatta dai media? Cosa avrebbero voluto che fosse raccontato loro durante la pandemia e in che modo? Da questi interrogativi è nato “Letture, ascolti, narrazioni”, un percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto) del Pensiero Scientifico Editore, realizzato in collaborazione con il Museo Laboratorio della Mente presso il Liceo classico e linguistico Aristofane di Roma.
Durante il percorso – anche grazie alle lezioni e alla partecipazione di ospiti esterni – sono stati forniti ai ragazzi e alle ragazze gli strumenti utili e fondamentali per comunicare la salute, cercando di far nascere in loro la curiosità e l’interesse per il mondo del giornalismo e dell’editoria scientifica. Si è partiti dalle forme di comunicazione più classiche – articoli divulgativi, interviste, reportage, brevi documentari – per arrivare poi alle nuove frontiere della comunicazione (come la data visualization) e dei social network. L’obiettivo dichiarato era che i ragazzi e le ragazze si impegnassero in prima persona nella realizzazione di contenuti originali che potessero parlare a un pubblico di coetanei, ed è stata lasciata loro la libertà di esprimersi e di scegliere il tema e il format più adatto per farlo. Ci aspettavamo che volessero parlare di musica o del loro disagio inascoltato durante la pandemia. Ci aspettavamo meno, ad esempio, che l’assenza dei padri al momento del parto a causa delle restrizioni legate alla pandemia fosse un tema di loro interesse o che il vissuto di quei padri e di quelle madri fosse nei loro pensieri. Molti ragazzi, poi, hanno mostrato di avere a cuore il tema dell’integrazione e della fragilità e del diritto alla salute. È venuto fuori un insieme di lavori originali e differenti, ma che letti insieme restituiscono uno sguardo corale sulla pandemia aiutando a capire il loro punto di vista.