Tinder, l’app più utilizzata tra quelle di dating, ha visto crescere quasi del 300 per cento il numero di persone che negli ultimi mesi hanno aggiunto il dato “vaccinazione fatta” al proprio profilo. Numeri che – va specificato – si riferiscono a una ricerca condotta nel Regno Unito, dove le vaccinazioni sono iniziate prima rispetto alla maggior parte delle nazioni europee, ma che cominciano ad avere un riscontro simile anche nelle altre parti del mondo in cui la campagna procede più o meno spedita.
Un fenomeno che non si ferma solo a Tinder ma si estende anche alle altre app di dating, a partire da Okcupid per il quale i dati di una ricerca indicano che le conversazioni sui vaccini sono cresciute del 137 per cento fra novembre 2020 e gennaio 2021. Oltretutto una survey tra i più di 45mila utilizzatori di dell’app Okcupid, evidenzia che quasi il 70 per cento si è dichiarato pronto ad essere vaccinato.
Numeri confermati da un sondaggio condotto dall’Istituto superiore di sanità nei primi mesi del 2021 su un campione di 2.700 persone sul tema vaccinale. Nella fascia d’età che va dai 18 ai 34 anni il 76 per cento degli intervistati si è detto infatti disponibile a vaccinarsi. Interessante poi notare che questa percentuale scende invece al 67 per cento nella fascia 50-69 anni.
Vuoi per un inatteso (ma solo da chi li sottovaluta e non li ha osservati bene nei mesi scorsi) senso di responsabilità e di comunità, vuoi – forse anche di più – per un fisiologico e necessario desiderio di ritorno alla normalità e dunque alla socialità, i giovani in questo momento sembrano potersi finalmente scrollare di dosso quelle pessime etichette di negligenti e menefreghisti, e fare la differenza in positivo.
Senza dubbio dal marzo 2020 ad oggi questa fascia di popolazione è stata tra le più colpite a livello psicologico, perdendo improvvisamente una routine che li vedeva per la maggior parte della giornata fuori casa e in gruppo, per ritrovarsi invece soli, tra quattro mura e sempre in famiglia. Molte voci, dalle Nazioni Unite ai singoli psichiatri, hanno sollevato il problema del danno psicologico subito dai giovani in quest’anno di pandemia, che ha fatto registrare addirittura diversi casi di suicidio. “Si tagliano gli avambracci, le cosce, l’addome. Altri tentano il suicidio. Mi viene in mente una ragazzina di 12 anni che si è buttata dalla finestra…”, racconta Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Bambino Gesù di Roma. Per tutti questi motivi, il ritorno a una quantomeno pseudo-normalità è il porto sicuro dei giovani che si augurano un’estate meno social e più sociale.
Qualche settimana fa, a Radio Deejay è stato intervistato un ragazzo che vive in Inghilterra, il quale raccontava di aver partecipato a una festa e finalmente, dopo mesi, è stato felice di constatare che, al netto di qualche iniziale minuto di disorientamento e una sensazione di stranezza, poi è stato tutto normale, come un tempo. Divertirsi e stare in gruppo è come andare in bicicletta, insomma. Una volta imparato, non si dimentica mai.
E a molti giovani (e non solo), questa parte di vita in lockdown ha tolto anche più della comune socialità e del ritrovarsi tra amici, ma anche più specificatamente il sesso e i cosiddetti “appuntamenti”, soprattutto per chi, privo di una relazione stabile, si dedicava ad incontri più o meno occasionali. Il senso di positività verso il più volte citato e auspicato ritorno alla normalità sembra quindi portare con sé il desiderio di molti giovani, o più in generale di molti single a prescindere dall’età, di recuperare il tempo perduto, preannunciando un’estate aperta a incontri e rapporti occasionali.
Un articolo di Vox ha raccolto una serie di testimonianze di ragazzi e ragazze che sembrano andare in questa direzione, come ad esempio Elena, una ventenne studentessa universitaria residente a Salt Lake City, e recentemente vaccinata, che si dichiara “entusiasta all’idea di andare un po’ fuori di testa e sentirmi molto più sicura. Voglio solo andare a un sacco di appuntamenti, pomiciare con alcuni ragazzi, niente di serio”. Per Elena – come per molti della sua generazione – l’utilizzo della app di dating non si è fermato durante la pandemia, ma al contempo il Covid-19 ha limitato moltissimo le interazioni: tanti appuntamenti sono finiti male perché le persone che incontrava, o che avrebbe dovuto incontrare, erano state esposte al SARS-CoV-2.
Adesso però le cose sembrano andare meglio e tutti coloro che sono stati costretti a reprimerla, possono finalmente recuperare la sfera della sessualità. Negli Stati Uniti i risultati di un sondaggio condotto da Morning Consult a fine aprile ci dicono che il 53 per cento degli adulti si sente “a suo agio” ad uscire con qualcuno in questo momento, con un aumento del 9 per cento rispetto all’ultima settimana di marzo.
Tuttavia, dopo un anno di isolamento e sofferenza, con la pandemia che continua a mietere vittime in molte parti del mondo, la risposta a come la gente cercherà di recuperare il tempo perso è ben più complessa di una corsa agli appuntamenti e al sesso occasionale e senza pensieri. Sempre Vox, per esempio, sottolinea come la psicologa Amanda Gesselman, direttore associato per la ricerca al Kinsey Institute dell’Indiana University, sostenga che la pandemia abbia motivato i single a cercare partner stabili e relazioni durature, piuttosto che sesso occasionale.
Ma sarà davvero così?
Una ricerca condotta da Kantar e riportata dalla Bbc rivela che tra i prodotti più consumati dal marzo 2020 ad oggi ci sono proprio i preservativi. E visto che, come abbiamo detto, il sesso occasionale è stato meno frequente nei mesi scorsi che non negli altri anni, sembra che la pandemia abbia rafforzato l’intimità tra le coppie di tutto il mondo. Tuttavia nel primo trimestre del 2021 le vendite registrate dal marchio di preservativi, lubrificanti e sex toys Durex sono ben più elevate rispetto a quelle di un anno fa, per un fatturato complessivo annuo praticamente raddoppiato. Se quindi, giocoforza, questi numeri nel periodo del lockdown si riferivano prevalentemente al consumo di preservativi da parte di coppie conviventi, l’ulteriore aumento delle vendite ma soprattutto l’intezione di alcune di queste aziende di fare investimenti importanti, ci fa capire che sono pronte a scommettere su un’estate all’insegna del sesso e del divertimento.
Monica Belsito, capo marketing di Lola, un’azienda di cura femminile e benessere sessuale, afferma che il loro marchio ha visto un picco di crescita del 40 per cento nelle vendite di lubrificanti e un numero record di preordini per i nuovi vibratori. Numeri che con l’aumento delle vaccinazioni e soprattutto quelle per le fasce più giovani, dovrebbero continuare a crescere in modo vertiginoso. Probabilmente dunque, come proclamava Insider a marzo 2021, “L’estate calda dei vax sta arrivando”.