
In Italia un bambino su tre nasce povero, e la povertà è discriminazione
La povertà è discriminazione e riduce i diritti fruibili. Lo svantaggio, aggravato dalla crisi sanitaria in atto, riguarda almeno un terzo dei bambini italiani nei primi 1000 giorni di vita. Si deve dunque intervenire per individuare i contesti di maggiore fragilità e strumenti di sostegno alle famiglie dagli incentivi economici alle reti di supporto alla genitorialità.

Nascere poveri ci cambia, modifica i nostri geni e le loro funzioni
Un contesto socio-economico deprivato influenza le traiettorie di sviluppo del cervello, ma ancor prima del nostro cervello, l’ambiente influenza i nostri geni e lo fa in tempo reale, sin dalle primissime fasi della vita. In che modo la povertà può modificare i nostri geni e la loro espressione nei nostri primi mesi di vita?

Scuole e covid-19: insieme per gestire l’incertezza
Dopo aver esaminato l’evoluzione della pandemia di covid-19 ci interroghiamo sull’andamento dei focolai scolastici e sulla circolazione del virus dalle scuole alla comunità, per valutare il ruolo delle misure di protezione nelle comunità scolastiche e l’opportunità e il peso della loro riapertura.

Bambini, covid-19 e scuola: quello che sappiamo basta per decidere?
È vero che i bambini si ammalano meno e trasmettono meno il virus? Quale è stato l’andamento dei cluster dopo la riapertura delle scuole? Perché è importante mantenere le scuole aperte in sicurezza? Con un doppio approfondimento abbiamo provato a rispondere a queste domande.

Perché preoccuparsi del tempo che i bambini passano davanti a uno schermo?
Nei bambini in età scolare passare tanto tempo davanti a game console, tablet, notebook, dvd, smartphone diminuisce la loro capacità di immaginare il mondo, o le cosiddette abilità di “immaginazione mentale”.

L’impatto di Covid-19 sul lavoro delle donne
Le donne sembrano essere più vulnerabili alle conseguenze economiche della pandemia da Covid-19, anche a causa delle disparità di genere già esistenti. Soprattutto per quanto riguarda il lavoro e la possibilità di sostentamento autonomo. Ma non solo.

Lockdown, quale impatto sulla salute mentale dei bambini e dei ragazzi?
In che modo le misure di contenimento dell’emergenza Covid-19 hanno impattato sulla salute mentale dei circa nove milioni di minori in Italia? È questa la domanda al centro dell’indagine portata avanti dall’Istituto scientifico Giannina Gaslini insieme all’Università di Genova e presentata lo scorso 16 giugno.

La collettività al centro della Fase 2, per affrontare l’incertezza
Dopo il distanziamento sociale, raffinato lessicalmente a distanziamento fisico, al centro di questa fase 2 la parola d’ordine potrebbe paradossalmente essere la collettività, fisicamente distanziata, emotivamente riunita per affrontare un senso di incertezza anche esso ridefinito dalla pandemia.

Covid-19: riorganizzare le comunità terapeutiche per creare ponti
“Contrastare l’isolamento, dovendo restare isolati”, nel rispondere all’emergenza sanitaria da Covid-19, questo è il primo obiettivo per un paziente con disagio psichico che vive in una comunità terapeutica. Il racconto di Tommaso Poliseno, Responsabile del Coordinamento Percorso Residenziale Preventivo del Dipartimento di Salute Mentale presso la Asl Rm 1.

La salute mentale ai tempi della Covid-19
Come si stanno muovendo i servizi di salute mentale per garantire alle persone con disagio psichico e alle loro famiglie una continuità nelle cure? Esistono indicazioni chiare, tali da non lasciare solo chi in questo momento è più vulnerabile? Le domande sono molte. Le risposte non sempre pervenute. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Starace, presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica.

Gipi, serial killer della narrazione, in Momenti straordinari con applausi finti
In Momenti straordinari con applausi finti Gipi ci racconta con chirurgica razionalità e infiniti affacci poetici una perdita importante, quella della madre. Siamo nella dimensione autobiografica, quella più intima, più ostica, più appagante alla quale ci ha abituato questo autore.

Network Medicine: la fine della medicina per come la conosciamo
È arrivata l’era della Network Medicine, un approccio rivoluzionario nel modo in cui guardiamo alla malattia e alla medicina in cui si ragiona in termini di gruppi di pazienti che sono accomunati dagli stessi meccanismi patogenetici alla base delle diverse malattie. Le parole di Harald Schmidt, Direttore del Department of pharmacology and personalised medicine della University of Maastricht.