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Giovanna Gagliardi

Laureata in lingue, vive e viaggia per l'America Latina prima e il Medio Oriente poi, dove si occupa di profughi siriani. Nel 2018 pubblica una raccolta di racconti dal titolo Fuori dall'Eden.


Profughi siriani in Libano, invisibili e sempre più in difficoltà. Anche contro covid-19

In Libano, la pandemia da covid-19 e la conseguente crisi economica stanno colpendo duramente la popolazione. In particolare, tuttavia, colpiscono i profughi siriani e palestinesi che, non riconosciuti, senza diritti e costretti in campi profughi, non riescono a mantenere le misure di sicurezza e non accesso all’assistenza sanitaria.

Libano, la crisi da Covid-19 alimenta la Rivoluzione

In Libano la crisi scatenata dalle misure anti-covid si dipana in un contesto già di per sé critico, che aveva indotto i libanesi a scendere in piazza sin da ottobre 2019, in una massiccio sollevamento popolare tuttora in corso: è la “Thawra”, la Rivoluzione.

Siria, alla sbarra i primi ex-ufficiali del presidente Assad

Il 23 aprile 2020 presso l’Alta corte regionale di Coblenza, in Germania, ha avuto inizio il primo processo penale contro due ex funzionari dei servizi segreti della Siria. Ma il vero obiettivo è un’inchiesta internazionale, con mandati d’arresto per Ali al-Mamluk, capo dell’intelligence militare siriana, e per lo stesso al-Assad.

“Il virus siete voi”. In Iraq l’emergenza rischia di alimentare le proteste

In questi giorni, in Iraq, un apparato statale fragile e con una sanità priva di mezzi è chiamato ad affrontare l’urto dell’epidemia da nuovo coronavirus. La sfiducia nelle istituzioni è tale che si teme l’emergenza diventi la scusa perfetta per interrompere le proteste.


Essere transgender in Medio Oriente

Sasha Elija è una delle prime modelle transgender in Libano. Con il suo lavoro e il suo profilo Instagram ogni giorno sfida i tabù che incombono sul mondo transgender nel suo Paese che, sebbene all’avanguardia rispetto agli altri dell’area, è ancora lontano dalla parità di diritti per le persone Lgbt.

Iraq: il Bloody Tuesday che ha dato inizio alle proteste

Da martedì primo ottobre il popolo iracheno occupa le strade del paese contro corruzione e povertà, sfidando il pugno di ferro delle forze dell’ordine: sono già più di duecento i morti di morti e tanti più i feriti dall’inizio delle proteste. E il primo ministro Al Mahdi non sembra intenzionato ad ascoltare i manifestanti.